Disturbi di personalità

Siamo fatti così

Ogni persona si rispecchia in particolari modi di vedere sé stesso e il mondo che lo circonda.

Quando, per esempio, ci relazioniamo alle persone o arriva alla nostra mente un pensiero, tendiamo a rispondervi, in modi che ci sembrano familiari ed in linea con il nostro modo di essere.

Così, se qualcuno avrà la tendenza a gestire in autonomia i propri stati emotivi e le proprie difficoltà, qualcun altro sentirà di dover ricorrere spesso all’aiuto di un’altra persona. Se, inoltre, qualcuno preferirà non dare nell’occhio e si descriverebbe come pudico e riservato, altre persone sentiranno più la necessità di ricevere conferme dall’esterno e tenderanno a cercare occasioni che permettano loro di salire su un palcoscenico.

Quando i tratti di personalità possono costituire un problema?

Se le modalità che la persona utilizza per rispondere ai problemi risultano, con il tempo, rigide ed inflessibili, rispetto alle circostanze e ai contesti di vita, si possono vivere con una certa ripetitività anche manifestazioni fisiche, emotive e comportamentali, che divengono per quella persona disadattive. Generalmente questo accade quando, dalla tarda adolescenza o prima età adulta, la persona o chi vive attorno a lui, nota appunto una certa cronicità rispetto a peculiari rigidità e difficoltà di adattamento di fronte alle diverse situazioni che si presentano nella vita.

I problemi si ripercuotono generalmente sulle capacità della persona di adattarsi nei rapporti sociali, quindi mettendo alla prova la possibilità di sperimentare relazioni soddisfacenti in almeno un ambito importante della propria vita. Con la tendenza, inoltre, a rimanere costantemente bloccati e mostrando forti difficoltà nel portare avanti i propri obiettivi e nella realizzazione personale, con ripercussioni importanti sul tono dell’umore, o in generale sullo stato di benessere psico-fisico globale.

In presenza di queste difficili, anche se molto diffuse, condizioni psicologiche, si possono individuare alcuni campanelli d’allarme: la presenza di un disturbo alimentare, la tendenza ad abusare di sostanze fin dalla prima adolescenza e oscillazioni intense o repentine dell’umore. Sarà frequente, inoltre, un forte senso d’insoddisfazione, almeno relativamente ad un ambito importante della propria vita e non di rado, sono rintracciabili significativi problemi di ansia lungo l’arco di vita o condizioni di isolamento sociale.

Tutti aspetti che generalmente tendono a mantenersi costanti e ad aggravarsi ciclicamente di fronte a situazioni attivanti tipiche per quella persona.

Sono cose da matti?

Purtroppo le etichette non sempre aiutano. Personalità eccentriche, drammatiche o ansiose. Narcisistica, borderline, paranoide o magari dipendente?

Notare e accogliere un problema radicato nel tempo non è sintomo di follia, di fallimento, e non equivale alla resa. La nostra condizione psicologica emerge come una combinazione tra risorse innate ed esperienze di vita. Queste ultime, sono riconoscibili come fotografie dell’affetto ricevuto e del piacere provato nei primi anni di vita, dei ruoli sperimentati durante i giochi di squadra o di quei traguardi raggiunti in solitario.

Gli approcci terapeutici basati sull’evidenza scientifica, aiutano il terapeuta a discostarsi, con sensibilità e competenza, da alcune etichette. L’aiuto è personalizzato: tiene conto di tale storia di vita e gli obiettivi della psicoterapia avranno come focus oltre sintomi più acuti e invalidanti, anche le risorse, le motivazioni, e i dubbi del paziente.

Se volessi chiedere aiuto per un familiare?

In alcuni casi la persona è completamente fusa con i propri pensieri ed i propri modi di sentire ed agire, compromettendo la possibilità di gestire la propria condizione.

Si può ritenere, inoltre, di non avere il minimo controllo sul proprio stato emotivo e sui comportamenti, perpetuando uno stile di vita che diventa col tempo abitudinario e fonte di rassicurazione.

Molte persone ritengono, inoltre, di potersi affidare solamente agli psicofarmaci.

La sensazione di sopraffazione o impotenza e l’insoddisfazione riguardo a sé stessi, purtroppo spesso tendono a mantenersi l’un l’altra.

Si individuano, poi, i casi in cui il comportamento legato a tali condizioni della personalità, causa difficoltà significative ad altre persone (come genitori, coniugi o figli). Per esempio possono essere osservabili manipolazione, comportamenti seduttivi, aggressivi, isolamento e mancanza di piacere pervasiva nelle relazioni.

Qualunque sia l’emozione che vi spingerebbe a chiedere aiuto per un vostro caro (rabbia, preoccupazione o anche un forte abbattimento) è comprensibile sentirsi bloccati nell’affrontarlo o sentirsi in conflitto nel ricercare un supporto esterno.

Una consulenza potrebbe essere di aiuto per comprendere il problema dell’altra persona e saper indirizzare al meglio il proprio comportamento. Anche rispetto alla possibilità di attivare i servizi territoriali.

Oppure, nei casi meno gravi, il supporto ricevuto potrebbe affiancarvi nel gestire la relazione con il proprio caro per indirizzarlo ad intraprendere una psicoterapia. Molto spesso se si vuole comunicare la propria preoccupazione o dissenso, sarebbe utile mostrarsi empatici e poco giudicanti.

La psicoterapia nei disturbi di personalità

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